martedì 18 giugno 2019

Dall’autunno caldo al sindacato, da Don Milani a Papa Francesco: Cisl, Fondazione Don Milani, Unifi si interrogano nel segno di giovani e periferie

Quel filo teso tra Fiesole e Barbiana: mercoledì 19 giugno confronto a più voci a partire dalla storia del priore di Barbiana e dei suoi allievi sindacalisti


Esattamente cinquant’anni fa, nel luglio del 1969, due allievi di Don Lorenzo Milani, Maresco Ballini e Michele Gesualdi, contribuirono ad animare un congresso nazionale molto combattuto nella Cisl. Fu un’assise, dagli esiti imprevisti, vissuta a valle delle temperie delle proteste studentesche e a pochi mesi dall’autunno caldo operaio, tanto che i lavori furono aperti dall’allora segretario generale Bruno Storti con una celebre e inattesa relazione intitolata: “Potere contro potere”.

Quel congresso, dirompente per la confederazione cislina e per l’intero movimento sindacale, si concentrò sui temi dell’autonomia, dell’incompatibilità tra incarichi sindacali e politici, e dell’unità tra le confederazioni. Quest’ultima, vista con grande sospetto sia dalla Democrazia Cristiana che dal Partito Comunista e destinata a rimanere tema irrisolto fino ad oggi.
Ballini e Gesualdi “figli” delle due esperienze educative di Don Milani a Calenzano e Barbiana, erano divenuti, dopo essere passati dal Centro Studi Cisl di Fiesole, giovani sindacalisti tra i lavoratori tessili. Entrambi testimoniavano in prima persona quello che, solo due anni prima, il priore e i suoi ragazzi avevano scritto in Lettera a un professoressa: “Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. In questo secolo come si vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola?”
Al centro dell’intervento congressuale di Gesualdi la questione dell’emancipazione attraverso un’educazione popolare, non gerarchica e classista, di quello di Ballini la necessità, per il sindacato, di: “mettersi a fianco dei lavoratori diseredati che devono essere preferiti a quelli privilegiati”.

Cinquant’anni dopo quel congresso, esattamente a due anni dalla storica visita di Papa Francesco a Barbiana, la Fondazione Don Lorenzo Milani, l’Università di Firenze e la Cisl di Firenze e Prato si interrogano prprio sul rapporto tra Don Milani, la sua scuola e il mondo del lavoro. Il tutto a partire dal libro, curato da Francesco Lauria: “Quel filo teso tra Fiesole e Barbiana (Edizioni Lavoro, 2019).

Al centro del volume pensato in ricordo di Michele Gesualdi, giunto ora alla seconda edizione, il rapporto tra scuola, lavoro e sindacato nella visione e nella pratica del priore di Barbiana e il racconto di un filo collettivo tra la collina del Monte Giovi e la scuola di formazione per sindacalisti che sorge non distante, tra Firenze e Fiesole.  La nuova edizione del libro, sempre nel segno di Don Milani, ma anche e soprattutto nel rapporto con il tempo di oggi e del messaggio spiazzante di Papa Francesco, approfondisce in particolare il nesso tra mondo del lavoro, disobbedienza civile ed obiezione di coscienza a partire da un altro celebre testo milaniano: “L’obbedienza non è più una virtù”.

Il dibattito “Don Milani e il mondo del lavoro. Memoria, attualità, futuro”, si svolgerà nel plesso universitario fiorentino di Via Capponi N°9 mercoledì 19 giugno, a partire dalle 16.30.  I lavori si concentreranno non solo sulla memoria, ma anche sull’attualità e sul futuro del ruolo del sindacato ora che il Novecento, evocato da Don Milani e dai suoi ragazzi in Lettera a una professoressa, appare abbondantemente alle nostre spalle.
Prenderanno parte all'incontro: Giancarlo Carotti Presidente della Fondazione Don Lorenzo Milani, Alessandro Martini, assessore del Comune di Firenze, Franca Alacevich, professore ordinario di sociologia dei processi economici e del lavoro per l'ateneo fiorentino, Francesco Lauria, curatore del libro, Beppe Matulli Presidente dell'Istituto Storico Toscano della Resistenza e collaboratore della scuola di Barbiana nella preparazione di Lettera a una professoressa, Agostino Burberi ex sindacalista ed allievo di Don Lorenzo Milani, Luigi Lama del Centro Studi Cisl di Fiesole, Sandra Gesualdi della Fondazione Don Lorenzo Milani.
I lavori saranno coordinati da Mario Lancisi, verranno conclusi da Roberto Pistonina segretario generale della Cisl Firenze Prato, promotrice dell'evento insieme alla Fondazione Don Lorenzo Milani e al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze.
La diramazione fiorentina della confederazione di Via Po ha svolto proprio il 17 giugno scorso la propria assemblea organizzativa nel segno del necessario rilancio del rapporto tra sindacato, giovani e periferie. Una eco, nemmeno troppo lontana, del messaggio di Don Lorenzo Milani e dei suoi allievi fiorentini. Diventati, proprio dalla periferia del Mugello, sindacalisti e, successivamente, anche rispettati uomini delle istituzioni.

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