Piove gelidamente a Copenhagen al Turi Network.
I centri di ricerca sindacale e del lavoro di tutta l’Europa si sono appena confrontati con la preoccupante presa dell’estrema destra populista sui lavoratori del continente.Ma io, un po’, lo ammetto ero distratto avendo ricevuto altre 54 (cinquantaquattro!) pagine di ulteriore contestazione disciplinare dalla Cisl, sempre a firma Spaggiari – Fumarola (il binomio Spaggiari – Battista, pare, almeno in questo mio caso, temporaneamente superato…)
Roncone aveva fatto capolino nella prima contestazione disciplinare, avendo condiviso, in quanto assistente personale del segretario generale Fnp Cisl, il mio concittadino Roberto Pezzani, un mio whatsup privato in cui le chiedevo se ero a conoscenza della situazione della presunta molestia (per il momento scrivo questo, ma sulla stampa si è andati più pesanti…) a carico dell’ex segretario generale della Fim di Parma Daniele Fippi nei confronti di una dipendente della federazione di categoria.
Glielo avevo chiesto, senza alcuna malizia, in una tranquillissima conversazione in cui si era parlato del suo pubblico impegno contro la violenza sulle donne, suffragato anche da una sua pubblicazione (Roncone è, peraltro, bi-laureata).
Roncone nella sua variegata carriera sindacale, vissuta tra Pubblico Impiego (come il suo attuale mentore Pezzani) e metalmeccanici (è stata segretaria nazionale organizzativa ai tempi di Marco Bentivogli, poi politicamente e sindacalmente, rinnegato, ma anche operatrice della Fim Cisl Verona e segretaria della Fim Lombardia) ha conosciuto, infatti, Daniele Fippi, la persona al centro di varie indagini.
Nulla è segreto, basti leggere questo ampio articolo del Fatto Quotidiano addirittura dello scorso aprile che io, il 18 agosto scorso, quando, inopinatamente facevo una telefonata di cortesia a Roberta Roncone, nemmeno conoscevo:
"Io molestata dal segretario provinciale"
. Ma la Fim Cisl manda via anche lei - Il Fatto Quotidiano
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/05/io-molestata-dal-segretario-fim-cisl-manda-via-anche-lei/7940713/
L’articolo mi è stato, infatti, girato successivamente dal coraggiosissimo e specchiatissimo segretario provinciale dell’Fnp Cisl di Parma e Piacenza, già segretario della Ust di Parma e Piacenza, Federico Ghillani, che ha denunciato, rispetto a questa dolorosissima e delicatissima vicenda, l’inerzia (per essere generosi…) dei vertici provinciali, regionali e nazionali (sì fino a Daniela Fumarola) della Fim Cisl e della Cisl.
La denuncia non si è svolta sottovoce e nei corridoi, ma pubblicamente, durante la tornata congressuale primaverile ed estiva.
Roncone ha poi asserito che avrei dato a Daniela Fumarola della “mafiosa”, cosa ridicola avendola io chiamata, come numerose prove testimoniali e documentali possono attestare, proprio per provare a mediare attraverso il suo mentore e nuovo datore di lavoro, Roberto Pezzani (anche Pezzani, improvvisamente con me era scomparso mentre si trovava in vacanza con la moglie a luglio, dopo il congresso confederale, a Palinuro, come mi aveva direttamente confidato prima di scomparire, forse in qualche grotta marina…)
Ma delle 54 pagine di contestazione solo una mi ha colpito (anche perché le altre 53 sono in sostanza integralmente tratte da miei articoli, conversazioni, interviste e video).
E’ la incredibile, vergognosa citazione di una fantomatica (ma probabilmente anche reale) querela di Roberta Roncone nei miei confronti.
Roncone ora afferma, mentendo spudoratamente, che non ci siamo di fatto mai conosciuti, peccato che abbiamo organizzato, insieme al segretario generale della Fim Cisl Lombardia Mirko Dolzadelli e alla collega storica e formatrice Adriana Coppola (che confermerà…) un importante incontro con i giovani del sindacato a Milano, con tanto di aperitivo annesso (abbiamo anche apparecchiato insieme. Io e lei.)
Peccato che siamo saliti, insieme a Mirko, a Barbiana, alla tomba di Don Lorenzo Milani.
La coincidenza, con senno di poi sfortunata, è che Roncone, pur vivendo in Spagna, è di Modena come l’avvocato, mio amico che mi ha accompagnato (gratuitamente) nelle prime controversie con la Cisl (prevalentemente il caso Potenza vs libri…)
Entrambi si conoscono, così come io conosco benissimo la moglie dell’avvocato, mia amica da vent’anni.
Così en passant, scherzando, perché la nostra era davvero una conversazione estiva e leggera, ho detto a Roncone che il comune amico avvocato la considerava, oltre che molto intelligente, anche carina.
Cosa che, peraltro, scherzando ho riferito immediatamente privatamente al mio amico avvocato, dicendogli anche che di Roncone condividevo solo la prima caratteristica e non la seconda…
Vi chiederete, e a noi che importa?
Importa, invece, perché, in una delle 54 pagine confederali, a firma Fumarola e Spaggiari, una sorta di autodenuncia kamikaze che non potrà che portare alla loro espulsione dalla Cisl, ci sono due dichiarazioni:
- Roncone si è sentita di fatto “molestata” dalla mia affermazione, aggiungendo, particolare creativo ed inedito, che mentre telefonavamo aveva in braccio la figlia di quattro anni;
- La Cisl confederale ha preso totalmente per buona questa ridicola ricostruzione e mi accusa di essere indegno eticamente, paventando anche azioni risarcitorie oltre che disciplinari.
So che farò arrabbiare il mio avvocato, ma io, pur potendo sbagliarmi non essendo un giurista, intravedo (da parte sia di Roncone che della Cisl):
- Diffamazione;
- Potenziale Calunnia;
- Potenziale Violenza privata;
- Potenziale tentata Estorsione.
Utilizzare prima la presunta violenza di Parma, gravissima perché presumibilmente avvenuta nel contesto lavorativo cislino e poi un mero apprezzamento, peraltro di terzi, utilizzando anche la propria figlia di quattro anni, credo non abbia bisogno di ulteriori commenti.
La credibilità dell’impegno a difesa delle donne vittime di violenza di Roberta Roncone non può che risultare disintegrata, annientata, vilipesa dalla stessa ex sindacalista bentivogliana Fim Cisl.
C’è poi un aspetto davvero inquietante.
Un’avvocatessa penalista della mia città mi ha recentemente diffidato a nome di Daniele Fippi (che nel frattempo ha lasciato sia gli incarichi che l’iscrizione alla Cisl) perché io, non Roncone, non la Cisl, avrei rivelato i fatti presunti a suo carico.
E’ evidente e manifesto (assolutamente incontestabile) che vi sia un legame/rapporto diretto tra Roncone (assistente di Roberto Pezzani, segretario generale Fnp Cisl) ed il presunto molestatore, ex sindacalista Fim.
Questo, nonostante Fippi abbia, come Roncone lasciato la Fim Cisl e Roncone stessa viva stabilmente in Spagna con la figlia ed il compagno, anch'egli ex sindacalista Fim Cisl.
Quando ho paragonato quello che sta succedendo a me (come ad altri, ad esempio in Campania…) con la situazione della Ddr (dove si entrava davvero nelle stanze da letto, non solo si intercettava con violenza) pensavo di esagerare.
Almeno un po’.
In realtà questa violenta spietata e malvagia escalation mi fa pensare e affermare che siamo assolutamente in scia con la peggiore Stasi.
E aggiungere che i metodi che mi sono stati riservati in questi ultimi mesi, senza alcun dubbio, possano essere definiti di: “derivazione/ispirazione mafiosa”.
Fino a dove vogliamo davvero arrivare?
Francesco Lauria
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