venerdì 10 ottobre 2025

UDIENZA PROBIVIRI CISL: LA PRIMA VOLTA, SOTTO ACCUSA, DELLA SEGRETARIA GENERALE DANIELA FUMAROLA

Recita lo Statuto Cisl, all’articolo 6 relativo ai diritti e ai doveri degli iscritti:

- Essi hanno inoltre il diritto a ricevere tempestivamente la tessera d’iscrizione al sindacato, ad essere tutelati nei propri diritti contrattuali e ad usufruire, in modo privilegiato rispetto ai non iscritti, dei servizi dell’organizzazione.
- Gli iscritti hanno diritto ad essere adeguatamente informati e coinvolti nelle decisioni che li riguardano e ad esercitare il diritto di critica nei confronti dei dirigenti sindacali, nei limiti previsti dal presente Statuto, ed in termini democraticamente e civilmente corretti.

Se per il primo punto (insieme a molteplici altri, ben più gravi…) ho deferito presso i probiviri confederali l’ex amico (tale è, purtroppo) Fabio Franchi, segretario generale della Cisl Firenze Prato (insieme a tutta la segreteria confederale interprovinciale e ai vertici della Cisl Scuola di Firenze Prato) , il secondo è l’architrave politica di alcune delle mie “doglianze” (ce ne sono molte altre, di profilo anche legale, come la palese, manifesta, autodenunciata violazione dell’attuale legislazione sulla privacy) nei confronti di Daniela Fumarola, Alessandro Spaggiari e Danilo Battista.

Fatto salvo che su molti aspetti (anche relativi al Franchi, non solo a Fumarola, Battista, Spaggiari) non potrà che fare luce, spero tempestivamente, la magistratura ieri ho avuto, una grande, grandissima soddisfazione (ed è proprio vero che per rialzarsi bisogna prima cadere…)

Per, credo la prima volta, una segretaria generale Cisl, come Daniela Fumarola (insieme a Battista e Spaggiari), dovrà, infatti, difendersi dalle dettagliatissime accuse di violazione dello Statuto e del Codice Etico Cisl (per le leggi, come detto, si procederà in altra sede…).

La convocazione, giunta ieri, dal Presidente del Collegio dei Probiviri confederali verrà discussa presso la sede del Collegio, in Via Lancisi 25, in Roma il prossimo 30 ottobre, ore 10.30.
Per carità, io sono un liberale e un garantista, una convocazione non è un dato certo di colpevolezza (anche se, quando uno come Fumarola, si autodenuncia due volte, per iscritto, la prima il 15 settembre, la seconda il 7 di ottobre…) ma la decisione del collegio dei probiviri confederali (ripeto, a mio parere, senza analoghi precedenti), smentisce il sig. Spaggiari Alessandro che, con innegabile arroganza, aveva definito, di fronte a me e ad altri testimoni, il mio ricorso ai probiviri confederali nei suoi confronti e di Battista Danilo e Fumarola Daniela, del tutto privo di fondamento e legittimità.

Ricordo a me e a tutti (e in particolare a Spaggiari…) che l’attività del Collegio dei probiviri non può che essere improntata ai princìpi di autonomia e indipendenza.

Sotto questo aspetto mi aspetto su tutti i miei circa venti documentatissimi ricorsi (quello in discussione il 30 di ottobre è solo il primo!) che le decisioni del collegio siano improntate, proprio ad autonomia ed indipendenza, e ho tutte le ragioni per crederlo che lo saranno.

La gravità (motivata e documentata) delle violazioni imputate a Fumarola, Battista, Spaggiari non potrà che portare, a mio parere, secondo lo Statuto confederale, alla destituzione dalle cariche ricoperte e all’espulsione dalla Cisl (i soci espulsi, lo ricordo, non possono rientrare nell’organizzazione per cinque anni).

C’è, infine, un aspetto gravissimo ancora irrisolto.

La gravatoria sospensione cautelativa dal servizio (pur con retribuzione) che, dopo che avevo risposto dettagliatamente e pazientemente a tutte le contestazioni relative alle doglianze del 15 settembre, è stata, incredibilmente (e lo aggiungo, sotto la mia responsabilità, vigliaccamente) comunicata a tardissima sera del 9 ottobre scorso, mi impedisce, ad oggi, di partecipare all’udienza presso il collegio dei probiviri il prossimo 30 di ottobre.

La sospensione cautelativa non è prevista dal regolamento confederale, possiamo dire, che è un’invenzione creativa (e dal mio punto di vista, come dimostrerò agevolmente, anche un trucco…) del trio Fumarola, Spaggiari, Battista.

Nella sospensione cautelativa, a rigor di legge e di prassi, NON E’ AUTOMATICO il divieto di ingresso nei locali aziendali, ma a me è stato comunicato in forma scritta.

Non sono, ad esempio, nella possibilità di recuperare alcuni documenti, importanti, presso il Centro Studi Cisl di Firenze di Via della Piazzola 71 (è vero che ho sgombrato di mia iniziativa, schifato dal comportamento del direttore del Centro Studi Cisl Marco Lai, ma si trovano nei cassetti…).

Il divieto di ingresso nei locali aziendali, peraltro notoriamente aperti al pubblico come le sedi sindacali, si irrora quando, ad esempio, c’è il fondato pericolo che il lavoratore “danneggi gli impianti”.

Ho chiesto una ovvia deroga, rimanendo desolantemente, ad oggi, senza alcuna risposta.

Faccio sommessamente notare che il giorno 9 ottobre solo io e Mattia Scolari abbiamo avuto cura della sede confederale, richiedendo di smaltire i fogli degli appunti attraverso la raccolta differenziata della carta.

I signori Battista e Spaggiari non ci hanno saputo dare indicazioni e hanno rimandato il tutto alle pulizie finali dei locali (che non sempre, lo so per esperienza, differenziano).

I locali deputati alle audizioni disciplinari sono, peraltro, non, come è stato erroneamente da loro scritto (mi era sfuggito in un primo tempo), dedicati “sindacalista Romani”, ma allo studioso del movimento sindacale Mario Romani.

Insomma, pur con prudenza, posso affermare che i primi (solo i primi…) nodi stanno venendo al pettine.

Francesco Lauria

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