L'algoritmo di Meta mi ha ricordato che, esattamente 6 anni fa, mi trovavo al Centro Studi Cisl di Firenze, con il collega Antonello Assogna, a condurre una serata, nell'ambito del corso lungo di formazione per contrattualisti privati, da me diretto per oltre dieci anni, sul ruolo del sindacato nel fare argine al terrorismo (ma anche nel costruire diritti sociali e civili) insieme a Luciano Pero, Bruno Manghi e Benedetta Tobagi.
In quella serata, ricordammo gli anni Sessanta e Settanta anche attraverso le canzoni, la musica: terrore e diritti, proiettili e note.
Era il dicembre 2019, ci trovavamo a cinquanta anni dalla strage di Piazza Fontana, ma partimmo, nella ricostruzione storica e sociale, dagli attentati che precedettero la prima strage di Stato e l'avvio ufficiale dell'eversiva e neofascista strategia della tensione.
Con Bruno ricordammo il lavoro comune e l'amicizia con Licia Pinelli e la tragedia che portò alla morte del marito Giuseppe, con Luciano Pero ricostruimmo l'esperienza di Milano e di Lotta Continua, lo scivolamento verso il terrorismo rosso di non pochi militanti, addirittura una vera e propria quasi "condanna" (e mi fermo qui) pronunciata nei suoi confronti, "traditore" confluito nella Fim Cisl di Milano e nazionale di Pierre Carniti.
Benedetta, come in altre occasioni (la incontrai per la prima volta nel 2008 a Modena, insieme a Michele Tiraboschi e Savino Pezzotta, nell'ambito del mio dottorato di ricerca, presso la Fondazione Marco Biagi) fu splendida, con la sua passione e dedizione che nasce dalla sua vita, ma anche dalla sua ferita, dalla perdita violenta di un grande padre come il giornalista, saggista ed esperto di sindacato Walter.
I corsisti e le corsiste al Centro Studi Cisl di Firenze ascoltarono e cantarono: proprio come stasera tra terrore e diritti.
Questa sera, infatti, al teatro Regio di Parma, Mario Calabresi, Benedetta Tobagi e Sara Poma, anche con testi anche del mio amico Marco Damilano, metteranno in scena gli anni Settanta, proprio tra terrore e diritti, come facemmo, esattamente sei anni fa, al Centro Studi Cisl di Firenze.
Da settimane, a piccole dosi, leggo il libro di Mario: "Alzarsi all'alba" e ascolto i suoi podcast di luce nelle tenebre, di tenacia e ostinata speranza, di pozzi e di funi di risalita.
Sì, non vedo l'ora che sia stasera, perchè, come scrive Claudio Magris: "Dura un attimo il giorno".
Francesco Lauria

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