Tra un poco più di un mese saranno cinque anni dalla Ascesa in Cielo di Padre Arnaldo de Vidi, scomparso il 2 febbraio 2021, all’ospedale Guadalupe di Belém (Brasile).
Missionario saveriano, originario di Roncade (TV), ordinato prete nel 1967, fu destinato alla missione di Taipei (Taiwan), dove giunse nel 1969, dopo un anno di studio dell’inglese negli Stati Uniti. Dopo lo studio della lingua cinese, diresse per due anni, dal 1971 al 1972, l’ostello per studenti universitari nella casa dei saveriani di Taipei.
Dopo la chiusura della presenza saveriana a Taiwan, p. Arnaldo trascorse alcuni anni in Italia a servizio del CEM (Centro Educazione alla Mondialità) e del Centro Cinematografico Saveriano (1972-1974). Nel 1975 ricevette una nuova destinazione, per il Brasile, dove trascorse il resto della sua vita – con un intermezzo in Italia dal 1996 al 2006 – come parroco, rettore dello Studentato teologico saveriano di Campinas, professore, direttore del Centro missionario della Regione episcopale Brasilândia di São Paolo.
Di ritorno in Italia, p. Arnaldo svolse principalmente il servizio di direttore del CEM-Mondialità, rivista cui iper saltuariamente ho collaborato anche io, dal 1998 al 2005, per poi ripartire definitivamente per il Brasile. Il suo ultimo impegno missionario in Brasile è stato quello di parroco ad Abaetetuba.
Amante del teatro e della poesia, p. Arnaldo è stato anche un missionario di punta, profetico, soprattutto negli anni della dittatura in Brasile e nel periodo della transizione alla democrazia, sempre a fianco dei più poveri, soprattutto dei “sem terra”. Si veda a proposito il suo contributo: “Il Movimento sem terra in Brasile”, in Pier Paolo Poggio (a cura di), L'altro Novecento. Comunismo eretico e pensiero critico. Vol. 4: Rivoluzione e sviluppo in America latina, pp. 293-314.
Ieri, in una piccola chiesetta quasi di campagna, in provincia di Parma, ho incontrato tre doni, tutti bellissimi e tutti e tre poetici.
Il primo è stato un Cristo ligneo, sopra l'altare, senza la croce.
Un Cristo che non nasconde la propria sofferenza, non è per nulla maestoso, anzi è un Cristo fragile, vulnerabile. E, proprio per questo, bellissimo.
Eppure, proprio dalle sue ferite, dal suo costato è un Cristo che, in volo, ti abbraccia.
Non ti soffoca, ma dolcemente, con le sue lacrime ti avvolge e, lentamente, ti solleva, ti fa ascoltare il battito della Vita che attraversa la morte, ti fa intuire la Resurrezione, per la quale, però, devi confidare nella tua Fede, nella tua voglia, ostinata, di Credere.
Nella tua eresia puoi: "scegliere di credere".
Non ho una foto di questo Cristo ligneo, non mi pare nemmeno ci siano su internet e, anche questo, è davvero un miracolo :-)
Dovete chiudere gli occhi e immaginarlo, immaginare il Bene che attraversa il male e, rialzandosi, scendendo dalla Croce, senza dimenticarla, vola e ti abbraccia, in una preghiera condivisa ("dove due o più di due"), senza spazio e senza tempo, Eppure presente, concreta, gentile, reale.
Carne e cielo. Terra e cielo.
Ho pensato, in quel momento, alzando gli occhi sugli occhi dell'altro/a, che eravamo alla vigilia della seconda domenica di Avvento e mi sono venuti in mente gli ultimi auguri di Natale (o meglio, "verso il Natale") di padre Arnaldo, quello del 2020, nel pieno della pandemia del Covid.
Auguri giunti agli amici da Abatetuba (Brasile) che, come sempre, iniziavano in poesia.
Di lì ad un mese padre Arnaldo ci avrebbe lasciato, incontrando, ospite, il Dio che tanto aspettava.
Aspettavo Dio./ Il cuore mi assicurava
che Lui sarebbe venuto/ ospite da me.
Io l’immaginavo: sarà/ … un Angelo di luce,
… un Re munifico,/ … un Saggio canuto…
E l’aspettavo/ un mattino fiorito di primavera
un mezzogiorno solare d’estate,
un pomeriggio opime d’autunno…
Una notte di rigido inverno,
in braccio a una migrante,
piccolissimo, Lui è venuto.
Carissimi, scriveva Padre Arnaldo dal Brasile, eccoci a Natale, nuovantico quest’anno come mai.
La mia meditazione di Avvento iniziava così: «Perché, Signore, ci hai fatto psicolabili». Siamo tutti depressi a causa di un virus invisibile!
Ma non è solo questo: noi tagliamo il ramo sul quale siamo seduti (distruggiamo la natura, ingombriamo i nostri mari, surriscaldiamo l’aria, adulteriamo i nostri cibi…). Senza equilibrio, aderiamo a ideologie fatali, sacrificando nell’odio le amicizie più care. (...)
Ora sento compassione struggente, uberrima, una pietà paterna e perfino materna, viscerale, per il prossimo, per te, per me, per tutti. / Per noi non c’è l’autosalvezza. Siamo psicolabili, fragili, perciò dobbiamo dare e ricevere perdono, sopportarci, perfino nelle superstizioni e fobie.
«Pace in terra anche agli uomini di cattiva volontà», una mano femminile ha scritto sul muro di Ravensbruck, campo di concentramento per le donne."
Continuava il missionario trevisan-brasiliano:
"Non le nostre crociate, ma la misericordia di Dio ci salva. «Non temere, vermiciattolo di Israele: io vengo in tuo aiuto, io, il Redentore» (Is 41,14). «Signore, che cos’è l’uomo, perché te ne curi» (Salmo 8,5).
E il Signore viene contromano: per salvarci nasce fragile, piccolino, sai? / Ben vengano i vaccini, provvidenziali. Ma come non di solo pane vive l’uomo, così non solo i vaccini garantiscono la vita, ci vuole la Parola. «Su chi volgerò lo sguardo? Sul poverello che trema davanti alla mia Parola» (Is 66,2).
(...) Così troveremo grazia presso Dio che, attualizzando il suo Natale, viene a salvarci. Dolcezza infinita. Buon Natale."
Ieri, vigilia della seconda domenica di Avvento, lo ammetto, per me, è arrivato anche già Natale il (sono un impaziente e ieri sono stato anche molto fortunato), grazie ad altri due doni.
Ma sono doni feriali, di ogni giorno. Per questo, forse, più importanti ancora.
Domani, nell'ascolto del battito degli occhi della Verità, proverò a raccontarli...
E nell'ascolto della Verità (e domani padre Arnaldo ci spiegherà anche che non esiste un'unica strada/credo per raggiungerla...) può capitare, aspettando l'aurora, di imbattersi in un Notturno, forse il preferito, di Chopin...
https://www.youtube.com/watch?v=S8e2h7Iu1NA&list=RDS8e2h7Iu1NA&start_radio=1
Francesco Lauria


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