Ieri, nel definire i dettagli dell'impugnazione del mio licenziamento (che avverrà, spoilero, già in data odierna), allargando un po' lo sguardo, discutevo di un fatto, sinceramente incredibile e vergognoso: in un'importante azienda manifatturiera toscana, molto attiva anche a livello di commesse internazionali, c'è stato, in queste settimane, un conflitto, asprissimo, tra i lavoratori e le lavoratrici della ditta di pulizia in appalto, in vista proprio del cambio di appalto stesso, e i sindacati metalmeccanici di settore (non solo aderenti a Cgil, Cisl e Uil, ma anche di matrice postmissina).
Che cosa mai avranno fatto di male questi poveri lavoratori, queste povere lavoratrici?
Niente, hanno richiesto un'assemblea ai sindacati e poi, non avendola ottenuta, l'hanno promossa informalmente dal basso, proprio per discutere insieme e scambiare informazioni sull'imminente cambio di appalto, le clausole sociali possibili, le tutele ed, eventualmente, le azioni da mettere in campo.
Non sia mai! Lesa maestà! Sembra che i sindacati, o chi per loro, (i padri della FLM si staranno rivoltando nella tomba o, in quanto vivi e vegeti, nei loro uffici...) abbiano addirittura preteso la lista dei lavoratori/delle lavoratrici colpevoli di insubordinata iniziativa a tutela dei propri diritti e del proprio posto di lavoro e minacciato sfracelli.. (vi ricorda qualcosa/qualcuno?)
Per un caso della storia, uno dei cinque probiviri Cisl che dovranno approfondire e giudicare domani mattina le violazioni statutarie, regolamentari ed etiche da parte di Daniela Fumarola, Alessandro Spaggiari e Danilo Battista, è Pierangelo Raineri, già segretario generale Fisascat Cisl e attuale presidente europeo di Unicare, sindacato che rappresenta proprio i lavoratori della cura e delle pulizie.
In tutte le centinaia, forse migliaia, di corsi sui valori, la cultura e la storia della Cisl (e del sindacalismo democratico, più in generale) che ho tenuto in questi ultimi venti anni (e quanti ne sono stati annullati negli ultimi mesi/settimane, ad ogni livello), io sono sempre partito dall'accordo Buozzi-Mazzini (Bruno Buozzi, padre socialista del sindacalismo riformista e della Libera Cgil e della Cisl e Giuseppe Mazzini, massima espressione di Confindustria, solamente omonimo del grande patriota risorgimentale...) di inizio settembre 1943.
Spiego sempre ai corsisti e alle corsiste che la firma del Patto Mazzini-Buozzi (o al contrario che dir si voglia) che sancì la ricostituzione, in Italia, almeno in quella liberata, delle commissioni interne nelle aziende, anche, come "agenti contrattuali", portò alla rinascita della democrazia economica nel nostro paese PRIMA della piena riconquista della democrazia politica.
Ci trovavamo, infatti, a cavallo tra il 25 luglio e l'8 settembre 1943, sotto il governo del maresciallo Badoglio, ancora alleati dei nazisti.
Perchè scrivo questo?
Perchè penso che sia fondamentale, nella formazione sindacale, ricostruire la storia del movimento dei lavoratori non solo dai congressi e dal succedersi delle classi dirigenti (più o meno illuminate...), ma anche e soprattutto dalle modalità concrete attraverso le quali si organizzano i lavoratori e le lavoratrici, nel sindacato, come sui posti di lavoro.
Riflettere, infatti, sulle commissioni interne prima, sui consigli di fabbrica poi e sulle Rsu/Rsa oggi è fondamentale per comprendere l'azione (il declino?) del sindacato in Italia.
Negli ultimi due mesi, insieme al canale "Rosso fastidio" (un canale di ispirazione socialista, come Buozzi...) abbiamo promosso tre incontri, i primi due davvero molto seguiti, il terzo appena pubblicato su Youtube:
Un primo momento sulle "culture sindacali della Cisl":
Un secondo momento, il più seguito in assoluto, sul caso Cisl vs Lauria, cercando di non fermarmi alla mia personale vicenda, ma partendo da quanto da me vissuto (dolorosamente) per allargare il campo di riflessione e di prospettiva (moltissime delle riflessioni, anche storiche e culturali, mi sono state contestate disciplinarmente):

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