domenica 26 ottobre 2025

TRE DONNE E UN UOMO NELLA CISL: LE TANTE VITE DI FIORELLA, IL TERRORE CIECO DI ROBERTA, IL SILENZIO COMPLICE DI GIORGIA, LA FRAGILITA' PERDUTA DI PIERRE

Non è semplice, nemmeno per me!, seguire tutta la mia complicata e dolorosa vicenda.

Per fortuna il sito web Sindacalmente (molto utilizzato anche dagli inquirenti che indagano su mia iniziativa nelle varie città d'Italia) a questo indirizzo registra (non nel senso letterale eh :-) ) e riporta tutto, lettera di licenziamento Cisl compresa...

https://sindacalmente.org/content/caso-lauria-o-caso-cisl/ 

Ma questo pomeriggio non voglio parlare solo di me.

Parlerò soprattutto di donne sindacaliste, ma non solo.

La prima è Fiorella Ghilardotti. Il titolo del libro da poco pubblicato con la sua biografia: "Una vita, tante vite" ben riassume un'esistenza intensa che, nonostante la precoce scomparsa, si concentra su tre filoni: il Sindacato (la Fim - la Filta - la Cisl di Milano), la Regione Lombardia (fino alla Presidenza della Regione a cavallo tra prima e seconda Repubblica), il Parlamento Europeo (nelle file dei socialisti).

C'è un filo che lega tutta la bella vita di Fiorella: è quello dell'emancipazione delle donne. Tutto da leggere il contributo di Fiorella Ghilardotti sulla rivista (allora Cisl) "il Progetto" sul numero doppio: 52-53 de 1989, dedicato, appunto, alla: "donna nel sindacato".

Ma non vanno dimenticati nel filone del Parlamento Europeo le iniziative di Fiorella in particolare sul: "gender budgeting", come anche ricordato, nel volume, da Tiziano Treu.

Commovente e bellissimo, come sempre, il ricordo di Sandro Antoniazzi, forse il suo ultimo scritto che appare postumo nel testo sulla Vita e sulle vite di Fiorella.

Inutile spiegare che una sindacalista, ma anche un sindacalista maschio, di qualunque sigla, Cgil, Cisl, Uil, sindacato di base, (io l'Ugl non la includo!) non può che prendere esempio, e amare visceralmente questa donna che, anche a partire dalle 150 ore per il diritto allo studio e dalle fabbriche nebbiose del lodigiano tanta strada ha fatto nel sindacato, nell'associazionismo, nelle istituzioni ad ogni livello.

A Fiorella Ghilardotti è dedicata un'associazione omonima che svolge davvero un'opera meritoria, mirata ed intelligente per le giovani studentesse.

Passiamo alle dolenti note.

E ad una sindacalista Cisl direi quasi ex.

Non posso che parlare, di nuovo, di Roberta Roncone.

Già Cisl Funzione Pubblica Emilia Romagna, segretaria nazionale organizzativa Fim Cisl (si faceva fotografare ovunque per promuovere i libri di Marco Bentivogli, come cambia il tempo e come cambiano le persone...), poi dimessasi, andata in aspettativa, ripartita da un comune emiliano, da operatrice della Fim Cisl di Verona e, infine, da segretaria della Fim Cisl Lombardia, carica durante la quale, sia in Lombardia che in Toscana, ha interagito, non pochissimo, con il sottoscritto.

Roncone, anche se la cosa, sinceramente, mi fa, personalmente, accapponare la pelle, si occupa, principalmente di violenza di genere come è possibile constatare dal suo sito: www.robertaroncone.it dove parla di un'esperienza passata generica nel sindacato, senza mai citare la Fim o la Cisl...

Qualche mese fa, la sorpresa, nonostante Roncone risieda in Spagna con il compagno (anche lui ex sindacalista Fim- Cisl) e la figlia, come lei scrive nelle querele a mio carico, subito trasmesse alla Cisl per i procedimenti e i provvedimenti disciplinari, di quattro anni...

Spiazzando, non poco, sia la Fim Lombardia che la Fim nazionale, il novello segretario generale nazionale Fnp Cisl Roberto Pezzani (già condannato e sospeso dai probiviri per violenze nei confronti di un collega) la nomina a queste cariche: https://pensionati.cisl.it/segreteria-generale 

Tutto questo nonostante, sembri, che Roncone abbia deciso di non reiscriversi più alla Cisl (notizia, però, da verificare...)

Io reincontro Roncone (che ha due lauree e nonostante sia una persona plurispregiudicata è anche compente) per puro caso questa estate, in quanto conoscente, amica e conterranea di un avvocato di Modena (e consigliere comunale Pd) di mia conoscenza: Luca Barbari

Penso, sbagliando, che Roncone possa aiutarmi a fare da "ponte" con gli irraggiungibili (per me) Pezzani e Fumarola (Daniela) e mi ritrovo registrato a mia insaputa, dossierato, addirittura querelato (con "coraggio" secondo l'inqualificabile definizione dell'avvocato della Cisl Maurilio D'Angelo) per presunte molestie poichè ho chiesto privatamente a Roncone se sapesse qualcosa della vicenda del presunto stupro di Parma (mia città natale come di Pezzani) in ambito Fim Cisl e le abbia riferito che il comune amico Luca Barbari la riteneva, oltre che brava, anche bella.

In questa vicenda Roncone, ha introdotto biecamente, vilmente, gravemente la figlia Aida, di soli quattro anni, dichiarando nella querela che, dopo che le avevo riferito nella telefonata audio dell'innocente complimento del suo amico Luca, ella aveva dovuto, colpita, abbracciare la figlia.

Peccato che dopo quella telefonata mi abbia cercato per fare da ponte non una, ma due volte, la prima di sua totale iniziativa, e che durante la telefonata ridesse sguaiatamente.

Una vicenda, senza dubbio criminale, che non può non coinvolgere Daniela Fumarola, Roberto Pezzani, Daniele Fippi, Alessandro Spaggiari e Danilo Battista, in concorso con Roncone, e per reati, in alcuni casi, punibili fino a 16 anni di carcere e da me denunciati con dovizia di particolari ed elementi testimoniali e documentali.

Basterebbe, per chiudere la partita, la durissima denuncia di: "bieco clima patriarcale" fatta pubblicamente, dal palco, dal segretario generale Fnp Cisl di Parma e Piacenza Federico Ghillani, durante la recente stagione congressuale.

Inutile dire che Roncone rappresenta, una personalità eclatante, inquietante, a mio parere, estremamente pericolosa, non solo come donna, ma anche come madre.

Poi saranno gli inquirenti, da me attivati anche da un punto di vista internazionale, a dirimere la questione (reciproca, lo ricordo...)

Ma si può essere terribili, non solo simulando reati, calunniando, dossierando persone del tutto innocenti e che, peraltro, nulla hanno fatto contro...

Si può essere terribili anche sparendo, dileguandosi, fregandosene per paura di ripercussioni di carriera e di potere.

E' il caso, a mio parere, della segretaria generale della Cisl di Pisa Giorgia Bumma. 

Ho pensato a Giorgia tantissimo in queste settimane. Ho persino pianto.

L'ho pensata anche oggi, sia a Messa, di primo mattino che dopo, nuotando in piscina, a Pistoia.

Diceva la Prima Lettura di oggi, tratta dal libro del Siracide:

"Il Signore è giudice e per lui non c'è preferenza di persone. Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell'oppresso. Non trascura la supplica dell'orfano, nè la vedova, quando si sfoga nel lamento. Chi la soccorre è accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi. La preghiera del povero attraversa le nubi nè si quieta finchè non sia arrivato: non desiste finchè l'Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l'equità".

La Seconda Lettura è (era?) molto conosciuta in Cisl.

Riporta la seconda lettera di San Paolo a Timoteo, citata da Pierre Carniti, quando, nel luglio del 1985, lasciò la segreteria generale della Cisl, dopo l'infarto, l'attentato mortale a Ezio Tarantelli, il doloroso, pur se vinto, referendum sulla scala mobile e la rottura, definitiva, della Federazione Cgil Cisl Uil:

"Figlio mio, Io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno, non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore, però, mi è stato vicino e mi ha dato forza, perchè io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo Regno, a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen".

Tranquillizzo tutti, non ho nessuna intenzione di entrare, in salvo nei cieli (almeno per ora :-) )

Ho molte cose da fare e da dire (checchè ne pensi la Cisl...)

Ad esempio domani sarei dovuto essere a Pisa, presso i Cappuccini, con la Cisl di Pisa, la Diocesi di Pisa e le Acli di Pisa, per l'evento formativo allargato sulla sussidiarietà circolare e la partecipazione, in cui ho chiamato, su incarico della Cisl confederale, il Prof. Stefano Zamagni.

Ho iniziato ad occuparmi della formazione dei delegati e delle delegate della Cisl di Pisa nel lontano 2012, durante la segreteria generale di Gianluca Federici (altra persona gettata nell'oblio), intervenendo, guarda caso con la presentazione della seconda edizione del mio libro sulle 150 ore per il diritto allo studio, in occasione delle giornate per le Rsu della Cisl Scuola di Pisa.

Ho continuato progettando (insieme a Giorgia Bumma) e coordinando per anni la formazione sindacale della Cisl di Pisa, in accordo, peraltro, con varie direzioni del Centro Studi Nazionale Cisl di Firenze.

Così doveva essere anche quest'anno.

E invece la Cisl di Pisa, da me più volte interpellata, non mi ha mai chiarito se, vista la situazione, dovessi comunque essere presente (o meno) Lunedì 27 ottobre (data scelta da me insieme a Stefano Zamagni!)

Giorgia, che è una ex ricercatrice scientifica su cui facevo molto affidamento e che credevo un'amica (ma è in buona e ampia compagnia...) non mi ha nemmeno fatto sapere, infatti, di "non venire".

Solo un silenzio complice, un abominio gelido.

Domani mattina, tranquillizzo ancora tutti, ma soprattutto tutte, non sarò a Pisa.

Sarò a Pistoia, prima ad aprirmi la Partita Iva da una commercialista e poi in collegamento con Bruxelles per l'iniziativa Etui (da libero cittadino, formatore e ricercatore...) sull'attualità del pensiero di emancipazione degli oppressi di Paulo Freire.

Si diceva di Don Lorenzo Milani e del suo esilio a Barbiana che: "il silenzio diventa voce".

Io accarezzo la memoria delle vite di Fiorella, combatto la violenza e il terrore ciechi di Roberta, compatisco (non senza sofferenza) il silenzio complice e bieco di Giorgia.

Penso alla dolcissima fragilità di Pierre Carniti, indimenticabile segretario generale Cisl. A quella volta, tre mesi prima della sua morte, già consumato dal male, che l'ho baciato sulla fronte, a casa sua, a Roma.

A quella firma tremolante proprio sopra la mia dal notaio, quando abbiamo costituito, insieme anche alla Cisl, l'Associazione Astrolabio (altra citazione di Don Milani e di Barbiana...) per valorizzare le ricerche scientifiche dei giovani sul lavoro e sule relazioni industriali, anche attraverso il Centro Studi Cisl di Firenze, dove abbiamo premiato, pochissimi giorni dopo la sua morte due bravi giovani (un ragazzo e una ragazza) e abbiamo letto la sua ultima lettera che avevo, tra lacrime infinite, sbobinato.

A volte, anzi, sempre, il potere per il potere è "maschio", "maschile".

Nel caso di Fiorella abbiamo, però, un "potere per", di servizio, di Speranza.

Nel caso di Roberta e di Giorgia, in forme diverse,  abbiamo, invece, un "potere su", un "dominio" di angoscia e arida banalità del male. 

Speriamo, anche se sono forse un po' troppo ottimista, si ravvedano e ritrovino un po' di Luce, un po' di Pace.

Francesco Lauria

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