sabato 8 novembre 2025

IL PAVONE PINO e L'ERETICO MARIO. RIPETIAMO INSIEME: "LAURIA E' FUORI DI TESTA"... (MOUNIER!, NON SOLO MARITAIN).



Non posso deludere i miei crescenti lettori e non riprendere da dove avevo lasciato, cioè dal Magnifico Telematico Acocella e dal pappagallo spelacchiato di Sergio D'Antoni, riscontrabili qui: https://fiesolebarbiana.blogspot.com/2025/11/il-magnifico-pino-e-i-pappagalli.html

Le mie vicende con il Magnifico Telematico hanno davvero dell'incredibile, oserei dire del fantasmagorico.

Come è noto, nel solo mese di settembre 2025, ci sono stati quattro appelli a mio sostegno (tutti riscontrabili, anche in inglese, ad esempio su www.sindacalmente.org). 
Per brevità il primo è l'Appello Prodi-Treu e altri, il secondo l'Appello Benvenuto, Pezzotta fu Cazzola, il terzo quello di numerosi/e docenti universitari a mio favore, il quarto quello europeo e mondiale (sono fatto così, un po' megalomane, lo ammetto..., ma se mi stimano - e schifano altri - non ci posso fare nulla).

Lo ammetto, mi pento e mi dolgo, in occasione del terzo appello ho inviato un messaggino al Magnifico Telematico chiedendogli se, senza impegno e in piena libertà, volesse aderire.

Chi lo conosce può già immaginare (ahimè ho sbagliato...) l'inesorabile risposta del nostro:
"Dovevi coinvolgermi nell'appello principale, quello di Prodi, io, d'altronde SONO LA CISL".
Immaginate le ali del pavone stagionato che si aprono...

Io che in questo periodo non sono proprio un agnellino ho risposto al Magnifico:
"Lascia stare, hai davvero un'ego smisuratissima".

La cosa sarebbe finita lì e invece...

Ricevo poi un messaggio, che Acocella ha cancellato, ma il cui screenshot conservo gelosamente, che recitava: "Non ti preoccupare, Lauria l'ho già mandato stendere. Mi ha IMPLORATO di firmare l'appello in suo favore, ma lo sappiamo tutti che è totalmente MANOVRATO DAL PD".

In quel momento mi trovavo a Bratislava per l'Istituto Sindacale Europeo (dove ricevetti il 24 settembre la famosa convocazione disciplinare nel tardo pomeriggio per il giorno dopo in Via Po...), avevo meglio da fare che perdere tempo con il Magnifico.  Ma, ammetto ci sono rimasto un po' male e gli ho poi risposto (senza i puntini di sospensione...):

"Caro Pino, devo dirti tre cose: 
Non capisci un ... di politica e, ovviamente, nemmeno un ... di sindacato.
Ma, soprattutto, non capisci un ... di cellulari, hai mandato, per sbaglio, il tuo messaggio a me!"

Nessuna risposta da Acocella che deve aver raggiunto qualche giovane assistente che avrà spiegato al cuor di leone quasi ottuagenario (invecchiato evidentemente maluccio...) come si cancellano i messaggi whatsup.

Pensavo sinceramente che Acocella si sarebbe rinvenuto e mi avrebbe inviato delle sentite scuse, memore della tantissime iniziative comuni (di solito con me come committente e lui come esecutore), a partire, ma non solo, dalle giornate di storiografia e cultura sindacali da me dirette per tantissimi anni presso il Centro Studi Nazionale Cisl di Firenze.

Ho ricevuto da amici delle Acli, quindi l'invito per la presentazione, a Milano, del volume, pubblicato da Edizioni Lavoro: "Laburismo cristiano. Lavoro, politica e fede" ospitato nella sede (fisica) dell'Università telematica Giustino Fortunato di cui il Magnifico è Rettore (non la cantante, etc...) e co-promosso dalle Acli Lombardia.

La locandina riportava in evidenza: "la partecipazione è aperta a tutti".



Io che il libro l'ho letto anche nella versione non censurata, quella che riportava ancora il bellissimo saggio di Giampiero Bianchi (poi eliminato in fase di stampa perchè NON GRADITO, PER NOTI MOTIVI, ALLA "POTENTE" SEGRETERIA GENERALE CISL) ero davvero curioso di quanto sarebbe venuto fuori dal dibattito.

C'era in programma anche un mio illustre predecessore, Martino Troncatti, attuale Presidente Regionale Lombardo delle Acli, in passato importante sindacalista Fim Cisl, candidato alla segreteria generale della Cisl di Brescia. Troncatti che era stato vicino all'autoconvocato e non in linea con Carniti, Giovanni Landi ai tempi dei conflitti sulla scala mobile, venne giubilato dal consiglio generale della Cisl bresciana e, per un anno, rimase disoccupato dopo essersi correttamente dimesso.

Mi sono seduto abbastanza in disparte e ho preso il mio taccuino, regalatomi proprio dalle Acli nazionali e che riporta in copertina lo slogan dell'ultimo convegno nazionale di studi di Firenze: 
"La Democrazia nelle tue mani. Il potere di esserci".

Il bravissimo Martino è stato, all'ultimo, sostituito da Roberto Cesa, giovane, preparatissimo ed innovativo Presidente Provinciale delle Acli di Bergamo.

Quanto gli ha dato la parola il pavone Acocella ha messo a suo agio il giovane Cesa, che poi gli ha dato un'enorme paga morale dicendogli con ghigno: "tu sei giovane, diciamo pure che di laburismo cristiano ne non sai nulla...")

Acocella, già ruiniano fondatore di Scienza & Vita (ma in passato anche relatore al convegno fondativo di Bologna del settembre 1973 dei Cristiani per il socialismo, eh si è invecchiato male, non da ora, secondo me...) aveva esordito con uno dei suoi due mantra: la contrapposizione assoluta e, a mio parere davvero ottusa, tra diritti civili e diritti sociali.
Il secondo, per ragioni di tempo, per fortuna lo ha risparmiato: il negazionismo sul cambiamento climatico e gli attacchi alla (ex) ragazzina Greta Tumberg.

Molto più interessanti gli interventi di Cesa (tra i tanti spunti quello sul tema dell'emergenza abitativa per i giovani) e quello dell'ex Presidente Nazionale delle Acli, Roberto Rossini (Brescia impera...!) 
Rossini ha ripreso indirettamente le quattro parole chiave del suo saggio all'interno del volume:  lavoro, sostenibilità (alla faccia del Pavone...), alleanza e internazionale.
L'attuale Presidente del Consiglio comunale di Brescia nel saggio aggiunge, di fatto, relativizzando tutto all'Occidente un altro importante concetto, quello della laicità.
Vista anche l'assena di Troncatti e la rinuncia di Acocella ad attaccare la Tumberg, i lavori vanno via veloci, in meno di 50 minuti tutto sembra volgere al termine...
Presa alla lettera lo slogan delle co-organizzatrici Acli (Il potere di esserci, appunto...) dopo aver ascoltato gli interventi chiedo, inopinatamente, la parola.

Acocella fa di tutto per impedirmelo, ma Rossini lo riporta, per poco, a miti consigli.
Contesto, come Cesa, due affermazioni del Magnifico Telematico: quella sulla contrapposizione (becera) tra diritti sociali e diritti civili ed un'altra ancora peggiore che diceva che nelle radici della Cisl non c'era la rivoluzione, ma, insomma, un penoso moderatismo pallido riformista.
Acocella aveva poi anche paragonato, per fortuna almeno indirettamente, il Movimento Politico dei Lavoratori di Labor e Gabaglio a Democrazia Europea di Sergio D'Antoni, ma qui siamo, davvero, alla pornografia.

Mi ero preparato appunti diligenti sull'intreccio tra le influenze (diverse) di Jacques Maritain ed Emmanuel Mounier (che, lo dico qualora qualcuno della segreteria confederale ci legga, NON SONO DUE GIOCATORI DEL PARIS SAINT GERMAIN) sulla filosofia e la cultura sindacale della Cisl (tema su cui ho scritto molto) anche in scia con l'ottimo testo che consiglio a tutti del Prof. Franco Riva: "Un'idea di sindacato. Giulio Pastore e la Cisl".

Avrei raccontato della: "rivoluzione personalista" e di come, con grande ammirazione e rispetto, Vittorio Foa (Cgil e sinistra sindacale) definiva proprio la passione rivoluzionaria della Cisl. Ma...

Non riesco più a parlare.

Di fronte allo sconcerto di tutti, come una Fumarola qualsiasi, Pavone Acocella mi impedisce di proseguire e mi da anche, davanti a tutti, dell'ignorante... perchè non sono (ed è vero, ma non lo è nemmeno lui...) un: costituzionalista.

Farà molto di peggio oggi.
Ma del valore politico dei suoi insulti scellerati (vedi il titolo dell'articolo) e della figura poetica dell'eretico parmigiano del Pci Mario Tommasini parleremo domani...


Lunedì, che dai carabinieri c'è meno fila, sarà, invece, il giorno dei nuovi deferimenti ai probiviri Cisl e delle nuove querele...

Francesco Lauria

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