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Barzelletta meno sovietica:
La sera di capodanno del 1999 Putin è andato a letto sapendo di essere il nuovo leader della Russia.
La notte sogna di essere in una grande stanza dorata con tutti i leader passati della Russia: da Ivan il terribile a El'cin.
Lui chiede:
"Chi tra voi mi può dare più saggezza nel guidare Russia?"
Allora tutti si girano verso Iosif Stalin, lui si alza e dice schiarendosi la voce:
"Ti darò due consigli, è ciò che dovrai fare.
La prima cosa è che devi prendere tutti gli oppositori politici e mandarli nelle prigioni in Siberia, oppure giustiziarli.
La seconda è che devi colorare il Cremlino di blu."
Putin allora gli chiede:
"Perchè di blu?"
Stalin si gira verso tutti gli altri e dice:
"Visto, ve l'avevo detto che non avrebbe fatto domande sulla prima cosa!"
Era il 17 settembre, quando io e Marco Lai, il (protempore e fino a prova contraria) direttore del Centro Studi Nazionale Cisl di Firenze ci siamo trovati, per l'ultima volta, faccia a faccia nel suo ufficio.
Un po' lo temevo, ma non immaginavo davvero che sarebbe stato anche il mio ultimo giorno, dopo oltre vent'anni, al Centro Studi di Firenze.
Di Lai ricordo ogni parola, ogni espressione del volto, ogni sospiro/ghigno sotto gli occhialoni.
L'inizio del colloquio è stato semplice, Lai era contento, in fin dei conti gli avevo passato tutti i materiali, tutti i contatti dei relatori, tutti i contenuti dei lavori a distanza (FAD), soprattutto tutti i materiali del colloquio di orientamento e selezione (si terrà, alla fine, il 10 ed 11 novembre prossimi) e i primi tre moduli (su cinque) già progettati del corso contrattualisti privati per la partecipazione.
Gli avevo fornito pronto, pronto anche lo staff, in parte cementato da dieci anni e più di mia direzione dei corsi, ereditati da Elisabetta Biliotti, (ma, andando più indietro anche da Pippo Morelli): Antonio Ingallinesi (Femca Nazionale), Alessandro Vicini (Filca Nazionale) Luana Franchini (Usr Cisl Basilicata, segretaria regionale e formatrice), Sabrina Brezzo (First Cisl Nazionale, segretaria generale aggiunta e formatrice).
Ho chiesto, lo ammetto, allo staff di rinunciare a partecipare al corso in mia (minima) solidarietà:
Ingallinesi e Vicini hanno rifiutato via messaggio, Franchini e Brezzo non hanno nemmeno risposto, se ricordo bene (la cosa mi ha fatto malissimo, potrei sbagliarmi, comunque, in alcuni casi, davvero dopo quasi vent'anni, ho, quasi tremando, chiuso i ponti con tutti/e).
Tornando al colloquio, esso ha preso una piega molto brutta e tesa quando ho chiesto a Lai-Putin (o dovrei scrivere Lai-Stalin?) se, almeno, si dissociava dalla contestazione disciplinare in cui mi veniva rimproverata la diffusione entusiasta di una foto di un calciobalilla ancora incelofanato in una sala secondaria (e sempre aperta) del Centro Studi, perchè: avrei: "rovinato una - fantomatica - cerimonia inaugurale (del calcetto, che forse, peraltro, manco è regolamentare...)".
Inutile dire che la cerimonia non c'è mai stata e il calcetto viene regolarmente usato da personale, corsisti e turisti... (ho faticosamente prodotto le foto di prova, lo so è incredibile, in sede di audizione disciplinare).
Tornando a Lai, ricordo davvero ogni inflessione del volto, altro che burocrati del nazismo o della Ddr, molto peggio!.
"Caro Francesco, tu hai violato, con la foto del calcetto, in forma gravissima, la privacy di Unitas Spa" non potrai che pagarne le conseguenze..."
Mi avesse detto che, approfittando della davvero infinita ristrutturazione ancora in corso al Centro Studi, aveva deciso di colorare, magari insieme a Putin, Trump, Maduro, Sbarra e Kim Jong-Un (non stupitevi, sono tutti politici di destra...), tutta Via della Piazzola di blu mi avrebbe stupito di meno.
Non contento Lai ha aggiunto, con fare che io ho percepito anche come intimidatorio:
"Tu Francesco, non sei più degno della Cisl. Non sei degno di Pippo Morelli, tu sputi nel piatto in cui hai sempre mangiato!"
Ero così sconcertato e anche addolorato (mi faceva davvero pena, peraltro si tratta di un pensionato) che ho risposto quasi con pacatezza:
"Caro Direttore, lavorare con impegno e passione non è mangiare da un piatto. Pippo Morelli sarebbe stato ancora più radicale di me (non lo conosce proprio anche se Lai era presente durante tutta la direzione del Centro Studi di Pippo, dal 1985 alla fine del 1989) e, soprattutto, sei tu, a non avere nemmeno una goccia, una goccia di sangue cislino. Non hai preso nulla da tuo padre!! (il padre di Lai era dirigente apicale della Cisl in Toscana, è stato anche segretario generale della Cisl di Arezzo).
La citazione da parte di Lai di Pippo Morelli mi ha fatto, però, venire in mente una cosa che, fino ad oggi, non avevo rivelato a nessuno, nemmeno allo stesso Lai.
Durante le lunghissime e approfondite ricerche per la mia realizzazione del libro, pubblicato da Edizioni Lavoro, "Sapere, Libertà, Mondo. La strada di Pippo Morelli" mi sono imbattuto, nell'archivio di Morelli conservato presso Istoreco a Reggio Emilia, in una interessantissima dispensa ad opera dell'allora assistente del Centro Studi Gianni Tagliapietra che purtroppo, allora, preso dalla ricerca specifica su Morelli, non ho fotocopiato...
Tagliapietra che ora fa lo psicanalista (sarà un caso...?) a Venezia, è, come è noto ad alcuni, anche autore dello storico logo del Centro Studi, quello, con i colori Cisl e gli alberi...
Come ha testimoniato un altro assistente di allora, Carmine Russo, in occasione degli scritti e degli incontri di commemorazione dell'ex direttore del Centro Studi, il modenese Luigi Paganelli (in verità in forma, anche comprensibilmente, edulcorata), il 1981 è stato un anno molto complesso per il Centro Studi di Firenze (un po' come, in forme diverse, il 2025...)



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