sabato 1 novembre 2025

CISL E CENTRO STUDI DI FIRENZE: "LEGGERE LIBRI FA MALE E UN DISEGNO CRIMINOSO" ("la mia storia fra le dita" - TERZA PUNTATA)

"Ho iniziato un libro che mi impegnerà per anni, forse per il resto della mia vita. 

Non voglio parlarne, però, basti sapere che è una specie di summa di tutte le mie esperienze, di tutte le mie memorie". 

                               Pier Paolo Pasolini, a proposito di Petrolio.

Prima puntata: https://fiesolebarbiana.blogspot.com/2025/10/cisl-e-centro-studi-cisl-di-firenze-per.html

Seconda puntata: https://fiesolebarbiana.blogspot.com/2025/10/cisl-centro-studi-cisl-di-firenze-il.html

Ieri ho avuto l'onore, dopo aver tanto atteso, di una risposta ad alcuni quesiti, pur evasiva, da parte Andrea Lombardi, Amministratore delegato di Edizioni Lavoro, storica, ultraquarantennale, casa editrice promossa dalla Cisl.

Come è noto, per una scelta i cui contorni ancora, almeno a me, nonostante abbia parecchio approfondito ed "elaborato,  non sono ancora chiari, durante il pieno vigore dell'Era Bonanni, Edizioni Lavoro venne parzialmente venduta dalla Cisl che ne conserva una quota di minoranza, pur rilevante, e si "fuse", o quasi, con Avagliano Editore.

Il proprietario principale, oggi, è ALI-AGENZIA PER IL LAVORO, riscontrabile qui: https://alilavoro.it/ una "cosa grossa", addirittura fornitore tecnico della nazionale italiana di calcio.

  

Non ho ancora capito perchè (ci sarà sicuramente qualche ragione contrattuale e non vado oltre...) le dipendenti di Edizioni Lavoro (o alcune di esse) devono svolgere qualche giornata lavorativa al mese proprio in Ali.

Per Edizioni Lavoro ho scritto, da solo, o in collaborazioni con altri/altre tantissimi libri, a partire, proprio, dal volumetto sul Processo del Lavoro (mai avrei pensato mi sarebbe stato così utile), redatto tra il 2009 e il 2010.

Fa abbastanza sorridere (il sito della casa editrice, nonostante le velleità digitali dell'attuale direttore, non è mai stato granchè) che sulle pagine web di EL a me dedicate se ne ritrovino solo otto e che manchi, addirittura, il collegamento al penultimo, su contrattazione collettiva e partecipazione dei lavoratori, peraltro uscito quest'anno: https://www.edizionilavoro.it/autori/manufacturer/francesco-lauria

E' noto dalla stampa, anche nazionale, che lo "sparo di Sarajevo" (lo dico per Danilo Battista ed Alessandro Spaggiari, è un riferimento storico, non una minaccia!) che ha visto deflagrare il mio ventennale rapporto con la Cisl, siano state la censura al libro di Guido Baglioni, tutt'ora non pubblicato, sulla cultura e la storia della confederazione e la duplice censura (poi abbandonata a inizio settembre) al mio libro: Prospettive Sindacali. Idee e strumenti per affrontare le transizioni nel lavoro e nella rappresentanza (volume che si doveva chiamare: "Sguardi nella Cisl", ma purtroppo ho dato retta alle perplessità del direttore...)

Censure diverse, su questo può aver ragione, solo in parte, Daniela Fumarola: la prima tutta politica (non andava bene il riferimento inserito da Baglioni, non da me, ad una certa "sudditanza"/attenzione eccessiva della Cisl alla: "narrazione meloniana"); la seconda tutta ingordamente interna (non andava bene, mantenere, pur in compresenza di quella con il successore Roberto Chierchia, l'intervista a Maurizio Petriccioli, ex potente segretario confederale e, per nove, anni, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica che, nel frattempo, in tempi brevissimi, era stato giubilato, pur essendo stato confermato (è vero, non trionfalmente), al congresso nazionale tenutosi a Firenze o meglio, chensi era: "dimesso per ragioni di salute".

Chi volesse approfondire la vicenda Petriccioli può farlo qui: https://ildomaniditalia.eu/petriccioli-un-addio-in-punta-di-piedi-che-fa-rumore-nella-cisl/(ci sarebbe poi anche il licenziamento per giusta causa, come il mio, intimato dagli ex colleghi di segreteria il 14 luglio 2025, due giorni prima del congresso confederale, della segretaria nazionale, avellinese e giuslavorista, Chiara Severino).

Il libro Prospettive Sindacali pareva essere andato esaurito, ma ho saputo recentemente, proprio da Edizioni Lavoro, che diversi ordini inviati (cosa credo mai successa alla casa editrice) sono stati poi cancellati in blocco, chissà perchè... :-)

Ad ogni modo chi fosse interessato ad acquistare la pubblicazione (se non altro per la curiosità del rumore che ne è scaturito) può farlo qui: https://www.edizionilavoro.it/catalogo/manualistica/i-quaderni/prospettive-sindacali


Molti dei miei libri sono stati utilizzati negli ultimi quindici anni nei corsi presso il Centro Studi di Firenze o sono il frutto generativo delle giornate di storiografia e cultura sindacale, da me dirette negli ultimi dieci anni; qui per approfondire: https://www.youtube.com/playlist?list=PL3cVCSPaxbwZ94-6hqyrhFGR3gki5M_ZK 

Penso a due pubblicazioni di cui vado molto orgoglioso, la prima, curata con Ettore Innocenti, su Giulio Pastore, la formazione e il Mezzogiorno e la seconda, curata con Adriana Coppola (una perla di questa organizzazione, formatrice, ricercatrice, saggista, avercene...) che ha origine da una frase, storica, proprio di Giulio Pastore ("Dobbiamo creare tutto dal nuovo") e che racconta poi decenni di incontri e positive "contaminazioni", in tutto il mondo, della cultura sindacale in divenire della Cisl.


 

E' abbastanza noto, anche perchè lo ha affermato (scherzando, ma fino ad un certo punto...) in diversi pubblici contesti che un attuale segretario confederale (lo dico subito, non è Ignazio Ganga, non vorrei che facesse chiedere al suo avvocato, che ne so, di pignorarmi anche l'aria che respiro...) abbia sottolineato, anche davanti al sottoscritto, che: "leggere libri fa male" e che lui se ne guarda e se ne è sempre guardato bene (poi, magari, si siede in qualche CdA, ma vai tu a capire la coerenza...)
Figuriamoci scriverli i libri!

Seguendo questa scia, io rivesto anche un'altra grave colpa per l'attuale dirigenza Cisl.
Tra il 2019 e il 2020 (la cosa si è conclusa a fine febbraio 2020, ma il Covid è stata solo una coincidenza) ho contribuito in maniera decisiva ad un fatto storico.
La riapertura, dopo anni di chiusura, con il pensionamento della mitica bibliotecaria Mila Scarlatti (quante ne ha subite, NdR...), della biblioteca del Centro Studi Cisl di Firenze.
Sono così attaccato al denaro (come affermano, ad esempio, in contesti vari, alcuni dirigenti dei Pensionati della Cisl Milano Metropoli...) che, all'inizio del 2019, ho promosso un accordo tra l'allora segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, il segretario generale della Cisl Toscana Riccardo Cerza, il direttore del Centro Studi Cisl Francesco Scrima, garante la mia ex amica, allora segretaria regionale Cisl Toscana, ferocemente antipetriccioliana, Francesca Ricci (così magari le salvo due volte, per me e per Maurizio, la non più sfolgorante carriera) per riaprire proprio la biblioteca in Via della Piazzola 71.

Come si compose l'accordo? 

Io avrei lavorato un giorno a settimana in Via Benedetto Dei a Firenze (sede regionale), dove un ex magazzino era stato riadattato a mio ufficio, con pc, avrei seguito insieme a Ricci l'Istel (l'Istituto di ricerca e formazione regionale di cui oggi, mi pare, si siano perse le tracce...), avrei curato l'indagine sui fabbisogni formativi, la formazione sindacale e, in parte, la ricerca per la Cisl regionale.

L'accordo fu approvato dall'Esecutivo della Cisl Toscana e partì...

In cambio la Cisl Toscana versava a Studium SRL (ve la ricordate, la società del Centro Studi Cisl pre-sentenza Canzano?), garanti il segretario confederale amministrativo di allora Piero Ragazzini e il responsabile dell'amministrazione confederale Marcello Milia, una quota in denaro, che veniva interamente utilizzata per retribuire, con contratto a termine, una giovane e bravissima bibliotecaria, accolta in Via della Piazzola, dopo regolari colloqui e procedura di selezione.
Nella pratica io lavoravo non più cinque, ma sei giorni a settimana con lo stesso stipendio (non mi fu tolto nulla dell'attività formativa o confederale) e permettevo, così, con il mio impegno volontario, professionale e militante, la riapertura della biblioteca.

Ma: "leggere libri fa male" e il Covid (insieme ad alcune disposizioni sui contratti a termine del c.d. "decreto dignità") portò alla fine di questa esperienza e alla richiusura, ad oggi definitiva, anche se mascherata con una inesistente: "fase di ristrutturazione" della storica Biblioteca "Mario Romani" del Centro Studi Cisl di Firenze... leggere qui per credere: https://www.centrostudi.cisl.it/la-biblioteca-mario-romani/ 
Il tutto è ampiamente noto all'attuale direttore del Centro Studi Marco Lai, che ha sempre "piagnucolato" per la chiusura della biblioteca, senza fare mai nulla di concreto.
Anzi ha recentemente promosso una, per me, incomprensibile cernita di libri che ne ha impoverito il patrimonio culturale, ulteriormente a mio parere,peraltro riconosciuto, in passato (erano i tempi lontani della direzione di tutt'altra figura, Guido Baglioni) anche dal comune di Firenze.


Mi fermo qui, anche perchè mi accusano di scrivere troppo per questi sciagurati tempi moderni e rinvio a domani, con la quarta puntata, la questione della trattazione (in profondità): "disegno criminoso"...

Francesco Lauria

P.S. Non facciamo lo stesso errore della segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola e non fermiamoci al nostro ombelico. Ad esempio oggi, non si possono non ricordare i cinquant'anni dell'assassinio di Pier Paolo Pasolini (uno dei tanti misteri italiani), ma anche il rinnovo automatico dell'infame accordo-memorandum Italia-Libia sui migranti. 
Parlando di (pessima) politica, in quest'ultimo caso, centrosinistra e centrodestra, davvero, purtroppo, pari sono.

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