Vecchia barzelletta sovietica:
Stalin chiama Roosevelt: "Ho fatto un sogno bellissimo stanotte! Ho visto la bandiera rossa sulla Casa Bianca!"
Roosevelt: "guarda si da proprio il caso che anche io ho sognato di vedere una grande bandiera rossa sul Cremlino, con una scritta in lettere dorate."
Stalin: "cosa diceva la scritta?"
Roosevelt " non ho idea, non leggo il cinese ;)"
Di Roberta Roncone (chi volesse averne una immagine patinata e, a mio parere, totalmente fuorviante (edulcoro, non ho voglia di una sua terza querela), può, comunque solo se dotato di grande pelo sullo stomaco, visitare il sito web: www.robertaroncone.it
Chi volesse, al contrario, farsi un'idea più precisa e, a mio parere, minimamente reale, può leggere, invece, prima queste mie riflessioni (che sono, di gran lunga, l'articolo più letto del mio blog da quando, anni e anni fa, l'ho aperto): https://fiesolebarbiana.blogspot.com/2025/10/gli-insindacabili-cisl-n5-roberta.html
e poi queste: https://fiesolebarbiana.blogspot.com/search?updated-max=2025-10-27T21:14:00-07:00&max-results=13
Qualora non siate svenuti o, comunque, espletato l'eventuale intervento del personale sanitario, possiamo proseguire e affrontare le ultime novità.
Mentre Roncone operava, a mio parere (e, direbbe il consolidato duo Battista-Spaggiari, "secondo le evidenze") in piena, progressiva e cordiale sinergia con la Cisl nazionale, suo EX SINDACATO, la sventurata e del tutto gratuita azione di dossieraggio, killeraggio, diffamazione, calunnia (etc.) nei miei confronti, si consolidavano i suoi incarichi nella Fnp Cisl Nazionale, guidata ora dal suo storico mentore Roberto Pezzani.
Roncone, infatti, sia lavorativamente che sindacalmente, proviene originariamente, come Pezzani, dal pubblico impiego non, come molti credono, errando, ma è oggettivamente difficile starle dietro, dai metalmeccanici).
Per non farla troppo lunga Roberta Roncone è stata braccio destrissimo di Marco Bentivogli (quando era segretario generale della Fim Cisl), in quanto potentissima e vicinissima segretaria nazionale organizzativa (posto da dove, come ben sanno anche miei amici formatori della Filca Cisl Nazionale, monitorava, impresa titanica, tutti i post sui social critici verso il suo segretario generale, prendendo anche diverse cantonate, ad esempio confondendo gli omonimi...)
Si è poi dimessa (in un consiglio generale abbastanza teso, cui ho assistito di persona, in cui, dal palco, ha smentito le solite voci di corridoio di essere incinta) dopo essere stata, parecchi mesi, in aspettativa.
Roncone è poi tornata al lavoro in un comune del bresciano, tornando, infine, nei metalmeccanici, ripartendo dal basso (e questo mi incuriosì molto all'epoca, quasi ammirato, quanto sono ingenuo...)
Dopo essere stata operatrice, se non erro, della Fim Cisl di Verona, nel maggio 2022, Roncone, dalle tante vite (sindacali) come i gatti, è entrata nella segreteria regionale della Fim Cisl Lombardia, guidata dall'uomo di vera montagna, altro che Benaglia e Uliano, e di buone letture (almeno un tempo, non so se ora si è adeguato...) Mirko Dolzadelli.
In quella vesta ha interagito varie volte con me, sempre in maniera positiva, prima, insieme alla mia (anche attuale) amica Adriana Coppola, presso la sede della Cisl Lombardia, per il corso giovani Fim Lombardia, guidati da un giovane Pastore (bergamasco originale e non parente...) e poi a Barbiana, presso i luoghi di Don Lorenzo Milani.
E' meno noto che, quasi dalla sera alla mattina, Roncone abbia qualche tempo fa lasciato tutte le cariche presso la Fim Cisl e sia trasmigrata in Spagna con la figlia Aida, e il compagno Roberto Todaro, anche lui dirigente Fim Cisl che, mi dicono, ha anche lui lasciato, non proprio serenamente, l'organizzazione che fu di Pierre Carniti, Bentivogli (in questo caso mi riferisco a Franco) e Pippo Morelli.
Morelli ha scritto, davvero, le pagine più interessanti, mai pubblicate, (si veda, pubblicità, il mio volume: "Sapere, Libertà, Mondo", sulla necessità, per i sindacalisti e le sindacaliste, di non abbarbicarsi burocraticamente nel sindacato e di essere pronti, forti del bagaglio professionale ed esperienzale maturato, a misurarsi fuori, nel mercato del lavoro.
Chissà cosa avrebbe penato degli andirivieni della nostra paladina...
A seguire il suo sito, la sua newsletter e le sue pubblicazioni, Roncone, pare, ora, occuparsi, professionalmente, di contrasto alla violenza di genere (e sì, sono sempre io, quello ingenuo...)
Il mio di mentore (ognuno si sceglie i propri...), l'ex segretario generale aggiunto Cisl ed ex senatore Giorgio Santini, mi ha riferito, ormai tanti anni fa, che un vecchio delegato veneto definiva la Fim Cisl così: "Fu, Impresa Memorabile".
Pochi mesi fa il ritorno, inatteso e trionfale della "nostra" in Cisl come: assistente politico, responsabile comunicazione (e non c'è scritto sul sito, di fatto anche come referente politico per la formazione sindacale) e, se non erro, anche responsabile degli organi collegiali, della Fnp Cisl nazionale, guidata dal picchiatore (colui che, a Parma, ha picchiato) Roberto Pezzani (sarà il nome?, non me ne voglia Benaglia...).
Tutto (o quasi, ma credetemi sulla parola...) verificabile qui: https://pensionati.cisl.it/segreteria-generale
Come è noto ho (a mia volta) querelato Roberta Roncone (insieme a Pezzani, Fumarola e all'ex segretario generale della Fim Cisl di Parma e Piacenza, - dimessosi e fuoriuscito dall'organizzazione Daniele Fippi, per reati gravissimi, in alcuni casi, anche procedibili di ufficio.
Ho, ovviamente,perchè credo nella democrazia associativa, anche deferito Roncone (più volte) presso i probiviri confederali (devo dire che, visto il Cv della ex sindacalista modenese, avevo l'imbarazzo della scelta per individuare il collegio competente...)
L'avvocato della Cisl (anche lui uomo davvero per tutte le stagioni) Maurilio D'Angelo, a latere dell'audizione disciplinare (l'ultima, sic!) in Via Po 21 lo aveva confidato alla mia avvocatessa Daniela Breschi.
Ma io che di D'Angelo tendo a non fidarmi (e chi potrebbe nelle mie condizioni?) non gli avevo creduto.
Ebbene, Roberta Roncone, ex segretaria nazionale organizzativa Fim Cisl ed attuale factotum (pur dall'estero) della segreteria generale nazionale Fnp Cisl: NON E' (PIU') ISCRITTA ALLA CISL.
Siamo a novembre inoltrato, anno 2025, primo ERA F. (non ERA Fascista di antica memoria, intendo Era Fumarola e, pur considerando l'attuale segretaria generale della Cisl di destra, sindacale e politica, non sono sinonimi) non può essere una dimenticanza, ma una scelta deliberata.
Peraltro spulciando la sua biografia che la stessa Roncone pubblica sul suo portale la "nostra" (in questo caso le virgolette sono proprio d'obbligo) cita precedenti esperienze in un: "generico sindacato", senza mai nominare la Cisl.
Ieri ho consultato il mio consueto team giuridico di probiviri ed ex probiviri che mi assiste tecnicamente (e umanamente) nei miei vari ricorsi.
E' controverso se l'attuale mancata iscrizione alla Cisl (ovviamente non all'Fnp!) di Roncone sia una manifesta violazione statutaria (in questo caso operata dal mentore Roberto Pezzani) o, semplicemente, un fatto inaudito, incomprensibile, politicamente e sindacalmente deprecabile.
Saranno, a questo punto, gli iscritti, i militanti, gli Rls, i segretari (periferici e non), la segreteria nazionale Fnp Cisl a valutarlo, in piena autonomia e legittimità (suggerisco di non agire nei corridoi, ma di palesarsi pubblicamente, l'indirizzo mail della segreteria generale Fnp Cisl e di Roncone, sono pubblici nel web...)
Eventualmente anche la segreteria confederale della Cisl (sempre che, nel frattempo, non venga sospesa cautelativamente, a causa, sempre, dei miei vari ricorsi...) potrà espletare (copirght Battisti - Spaggiari) le proprie considerazioni in merito.
Spiegava il grande sociologo fimmino e cislino, mio "zio" acquisito Bruno Manghi nel suo ancora attualissimo volume, edito da Il Mulino, "Declinare crescendo. Note critiche dall'interno del sindacato" (un testo che, oggi, nella Cisl, gli sarebbe valso almeno 50 contestazioni disciplinari, un licenziamento per giusta causa e chissà cosa altro...)
"Quando si comincia a vedere nel proprio mondo la traccia di un declino, viene qualche volta in mente che lo scoramento o il gusto polemico ci stiano inducendo in errore, quasi si traesse soddisfazione da una critica distruttiva.
Desidero invece che queste note siano lette come appartenenti al sindacato e che, al di là della loro plausibilità, sappiamo tradire il legame profondo e personale con questa esperienza collettiva (...)
Le difficoltà dell'oggi si esprimono anzitutto attraverso il raffreddamento delle speranze, mettono in discussione l'identificazione collettiva e l'intensa solidarietà che hanno segnato la vita di molti. (...)
Esso ferisce l'esperienza sindacale nel cuore e nella ragione. Nel cuore perchè impoverisce le grandi capacità di dedizione che animano il sindacato, nella ragione perchè ad essa sostituisce il senso comune, il torpore intellettuale delle frasi fatte e della rassegnazione" (...)
Non è un caso (parlo di questo così per mettere a suoi agio Roberta Roncone) che tutta la mia incredibile, straripante, tristissima vicenda nasca da sei telefonate non risposte, all'inizio del mese di maggio, proprio di Bruno Manghi a Daniela Fumarola e da un (unico) messaggio whatsup, inviato a nome di Bruno, proprio (ahinoi!) a Fumarola.
Il silenzio gelido che ne è seguito è il segno di un declino, in questo caso, senza crescita alcuna.
Francesco Lauria (no, ieri, nonostante, da Via Po 21, abbiate mobilitato i "Faraoni" non mi avete impaurito. Neanche un po').
P.S. 1 Ieri, a Parma, la mia città, ho avuto il privilegio, IMMENSO, di conoscere meglio una grande (e vera) donna della Fim Cisl. Mi sono immerso nei suoi occhi stanchi, provati, eppure (non mi querelerà) bellissimi. Da lasciare senza parole e senza fiato.
Io di quegli occhi, di quel cuore, di quell'anima, di quelle ragioni, di questa donna eccezionale, ferita, non doma, sarò sempre, disinteressatamente a fianco.
In silenzio o, se lo vorrà, gridandolo dai tetti, come ci insegna il Vangelo.
Senza mai prevaricare, con l'impegno e il rispetto di una comune rigenerazione, co-vissuta nella fragilità di una vulnerabilità condivisa.
Di un NOI solidale e nonviolento.
Dovessi buttarmi nel fuoco dell'inferno, senza alcuna protezione.
Tenetelo, fin da ora, presente.
P.S. 2 "Uno più uno non fa due" è un libro, interessantissimo e scompaginante, della mia amica (parmigiana acquisita) Chiara Marchetti. Suggerisco a tutti/e di approfondire una bellissima storia di umanità inclusiva e co-educante sul quarto podcast della rivista online Il Progetto. Rivista da me rifondata e diretta. Chi ha il coraggio, impudico, di negarlo, ne risponderà.
Ecco il link: https://ilprogetto.fondazionetarantelli.it/podcast/podcast-n4-il-progetto/



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